Il termine inglese press indica la tecnica originaria con cui la lastra incisa veniva pressata contro il foglio di carta. In litografia l’immagine è riportata sul foglio da un cilindro di caucciù a sua volta inchiostrato da una lastra metallica. I singoli colori vengono stampati distintamente, ognuno tramite una apposita lastra. Le stampanti piane fanno scorrere la carta sopra una lastra orizzontale, mentre le rotative montano delle lastre ricurve su cilindri attraverso i quali passano i fogli da imprimere.
macchina che stampa entrambi i lati del foglio di carta nello stesso passaggio macchina.
Uno dei quattro colori di quadricromia (ciano, magenta, giallo e nero).
Il disegno viene tracciato con una rotellina dentata o un bulino a più punte per imitare il segno della matita, della sanguigna o del carboncino.
Procedimento che consiste nel disegnare e/o dipingere sulla lastra cerata (con vernice per acquaforte) con una miscela di olio e solvente. Tolte poi con uno straccio le parti così disciolte si procede alla morsura.
Termine con il quale si indica la sensazione che si prova maneggiando un foglio di carta. Qualitativamente è anche definita come l’apprezzamento al tocco del rapporto fra lo spessore e la grammatura della carta. Mano = Spessore/Grammatura.
Sistema utilizzato in fotoriproduzione per ottenere prove chimiche di colore delle pellicole di selezione prodotte. Il procedimento prevede la laminazione del supporto con il film colorato e l’esposizione della pellicola corrispondente a contatto. L’operazione si ripete per successione di colore fino all’ottenimento della prova completa. Procedimento simile al cromaline.
Supporto di pietra, metallo o legno inciso con tecniche varie, usato ai fini della stampa.
Fac-simile del formato del lavoro da eseguire dove sono indicate tutte le disposizioni relative all’impaginazione di testi, disegni, illustrazioni ecc. Per menabò di un periodico o di un quotidiano (o di un libro), si intende il fascicolo, dello stesso formato, sul quale sono date le indicazioni da seguire nell’impaginazione, con gli ingombri precisi dei testi e delle illustrazioni.
Categoria che comprende tutti i formati di file in grado di contenere sia immagini raster che vettoriali. Esempi: WMF, PICT, EPS e PDF.
Deposito di un sottile strato di metallo brillante su un film per migliorarne l’aspetto estetico e le qualità barriera.
E’ uno strumento formato da un manico di legno dove è innestato un blocchetto d’acciaio quadrangolare con il lato inferiore arrotondato a forma di mezzaluna, che presenta dei solchi fitti, paralleli molto affilati e appuntiti. Viene utilizzato nella maniera nera, vedi anche Mezzatinta.
Termine tecnico per definire quelle riproduzioni a stampa che abbisognano di sfumature di colore (per le fotografie). Si contrappone al termine “al tratto”. La retinatura delle immagini necessaria alla riproduzione a mezzo stampa. La dimensione e la densità dei punti determinano il chiaroscuro delle aree. Tecnica calcografica diretta. Si prepara la lastra con mezzi meccanici come il berceau o con graniture ottenute con sabbia, pomice e altri materiali al fine di ottenere un fondo scuro e granuloso dal quale, con una progressiva schiaritura con brunitoio e punta d’agata, si otterranno i toni più chiari.
Stampa su supporto cartaceo continuo e ripiegato su se stesso.
Errata sovrapposizione di due retini.
Quei caratteri in cui lo spazio occupato da lettere diverse è sempre il medesimo (come nelle macchine da scrivere).
Stampa unica da lastra precedentemente preparata dipingendo e/o disegnando con inchiostro, senza incidere o scavare la matrice.
Stampa unica da lastra precedentemente preparata dipingendo e/o disegnando con inchiostro, senza incidere o scavare la matrice.
Società, macchinario, sistema e biblioteca di caratteri, sorti negli ultimi anni del secolo scorso, poco dopo l’arrivo della Linotype. Il sistema si basava sull’incisione di singole lettere tramite un rullo contenente i punzoni guidato a tastiera dall’operatore. La Monotype è stata associata a un raffinato lavoro di incisione tipografica e a un’alta qualità nelle tecniche di stampa.
Termine generico che sta ad indicare la sostanza chimica utilizzata per incidere il disegno sulla matrice in metallo. Nell’incisione calcografica: acido nitrico, percloruro ferrico, mordente olandese, ecc. diluiti in acqua. Sono tutte sostanze tossiche. In alternativa incidere la lastra (zinco) con il Mordente Bordeaux (mordente al solfato di rame).
Azione del mordente su una lastra metallica nella preparazione di matrici per la stampa. Può essere piana (unica immersione) o multipla.
Tecnologia sviluppata dalla Adobe Systems che permette la generazione di un’ampia gamma di caratteri partendo da un unico originale: condensato, espanso, chiaro o neretto, e persino con grazie o senza. Il programma che gestisce questa funzionalità impiega una quantità di memoria molto limitata offrendo una grande varietà di soluzioni a un costo molto ridotto rispetto a quello necessario all’acquisto di molte font. I primi caratteri di questa serie, il Myriad e il Minion, sono stati realizzati nel 1992.
Lavoro d’arte a tiratura limitata.