Densitometro e scale di controllo sono gli strumenti che consentono al controllo qualità di attraversare le diverse fasi del ciclo di produzione di uno stampato, mettendole in stretto contatto fra loro e creandone una forte interdipendenza reciproca.
Strumento in grado di individuare e separare nei quattro colori base (rosso, blu, giallo e nero) l’impasto cromatico presente in un fotocolor per allestire le quattro pellicole necessarie per la stampa.
L’impronta lasciata sul foglio di carta dalla lastra calcografica dopo il passaggio sotto il torchio.
Latino scolpì. Precede il nome dell’incisore nelle stampe antiche eseguite in calcografia.
Segnatura composta da sedici pagine
Foglio di stampa che, ripiegato più volte, dà luogo a un quartino, un ottavo, un sedicesimo e così via.
Separazione dei colori primari tramite scanner laser di originali, per la stampa a quattro o più colori.
Definisce la composizione della cellulosa; significa che le fibre del legno sono state trattate chimicamente per rimuovere la lignina (sostanza che “lega” le fibre sulle piante) rendendo la cellulosa più pura, più bianca e più forte.
Sistema di stampa semi-artigianale. Si esegue facendo passare l’inchiostro attraverso un fine tessuto di seta su cui è stata precedentemente applicata una matrice che ne impedisce il passaggio nelle zone non da stampare. Procedimento di stampa da matrice in piano. L’ inchiostro passa attraverso un tessuto di seta o nylon a trama rada fissato a un telaio in cui le parti che non devono essere stampate sono precedentemente rese impermeabili. Consente di operare su materiali diversi dalla carta come alluminio, laminati plastici.
Variazione graduale di tonalità e di colore.
Attrezzo per l’intaglio formato da una lama d’acciaio, in varie fogge, inserita su un manico di legno, utilizzato per incidere le matrici di legno nella xilografia.
Dispositivo montato sulla rotativa che analizza la stampa in corso confrontandola con l’immagine campione memorizzata e avverte l’operatore in caso di difetti.
Consiste nella necessità di stampare due elementi grafici sovrapposti e può essere effettuata con due differenti metodi: il primo é quello di forare l’oggetto sottostante (knockout) mentre il secondo é quello sovrastampare (overprint).
Lo spazio Lab è una delle rappresentazioni dell’insieme di tutti i colori che l’occhio umano può vedere. Le tre lettere L, a, b indicano le tre coordinate con le quali s’individua ogni colore di questo insieme.
Tecnica di misurazione dei colori di grande precisione secondo la quale la luce viene scissa in radiazioni di diverse lunghezze d’onda che sono misurate da dei recettori.
Sistema di rilegatura con filo (di metallo o plastica) avvolto a spirale e infilato nella foratura dei fogli (singoli) che compongono lo stampato.
Gli sporchi sono impurità come granelli di polvere o altro che si depositano in prestampa nella formazione delle pellicole, oppure in fase di stampa possono essere particelle di carta e formano delle zone chiare o scure sui materiali stampati.
Procedimento di stampa tipografico che utilizza un nastro di colore termotrasferibile per trasferire il grafismo dalla forma al supporto; la forma è riscaldata da resistenze elettriche.
Stampa calcografica. L’inchiostro è restituito dai segni incavati delle matrici, la carta viene usata umida.
Metodo di nobilitazione di uno stampato con cui si ottiene un rilievo sul foglio applicando una pressione al supporto posto sopra una forma di tipo rilievografica non inchiostrata.
Procedimento di stampa diretta tra computer è stampante (laser, inkjet).
I quattro colori di selezione ( cyan, magenta, giallo e nero ) consentono di ottenere un’ampia gamma di colori, in sintesi sottrattiva col procedimento di stampa e con la combinazione di retini di varie densità.
Il raggio luminoso del laser disegna i caratteri basandosi sulle informazioni di output ricevute (che possono essere PostScript, Bitmap o di altro genere). A seconda dell’unità di stampa, può incidere delle pellicole foto-sensibili (nelle fotounità laser) o determinare elettrostaticamente il depositamento del toner sulia carta (nelle stampanti); il primo metodo consente una definizione molto maggiore del secondo.
Tecnica di stampa su tutti i tipi di cartoline, gadget bidimensionali e cartelli vetrina, che fornisce sensazioni di movimento e di cambio immagine. Gli effetti ottenibili sono Cambio immagine, Animazione, Zoom e Morph.
Si realizza con matrici preparate manualmente o fotomeccanicamente, predisposte in modo che inchiostrate a rullo alcune parti accolgano l’inchiostro e altre lo rifiutino (litografia, serigrafia).
Tecnica di stampa sui due lati di un supporto in un solo passaggio in macchina grazie al dispositivo di barre di rovesciamento, denominata anche diagonale.
Stampa di un supporto sottile che sarà in seguito incollato su un supporto più spesso per le successive operazioni di converting; per esempio, il liner prestampato per l’incollaggio su cartone ondulato.
Antico metodo di stampa ormai utilizzato solo per particolari lavori in cui i grafismi (parte stampante della forma) sono in rilievo e speculari (illeggibili) rispetto alle parti non stampanti. è altresì definita come metodo di stampa diretta perché non vi è interposizione di altri materiali tra la forma ed il supporto, e perché l’applicazione della pressione porta alla stampa leggibile dei grafismi.
Procedimento di stampa litografica con il quale l’immagine viene trasportata dalla matrice su un cilindro di gomma e da questo impressa sulla carta.
Il procedimento di stampa prevede la stesa sul supporto, generalmente carta o cartone, di una soluzione di gomma arabica, bicromato di ammonio o di potassio ed un pigmento per acquerello. La stampa si esegue per contatto e lo sviluppo avviene facendo galleggiare in acqua la copia con il lato esposto verso il basso. La gomma si scioglie gradualmente staccandosi dalle superfici non esposte e portando con se il pigmento, mentre le aree esposte e divenute insolubili aderiscono al supporto.
Riproduzione di un originale in un numero limitato di copie per il controllo del colore di un documento
Uno speciale cartone inumidito viene passato sulla composizione, che vi si imprime a rovescio; si fonde quindi il metallo nella parte impressa ottenendo la copia esatta dell’originale, lo stereotipo. Spaziatura La spaziatura standard tra le lettere e tra le parole. La fotocomposizione e la composizione digitale hanno reso molto più semplice manipolare la spaziatura sia nell’avvicinare che nel distanziare i caratteri.
Fenomeno d’allungamento che si produce in fase di montaggio della lastra cliché sul cilindro di stampa.
Metodo di stampa Offset caratterizzato da un retino composto da punti della stessa dimensione i cui centri non sono equidistanti tra loro; è una alternativa al metodo tradizionale caratterizzato da punti di dimensioni variabili. Elimina tutti i problemi derivanti dalla non corretta inclinazione dei retini corrispondenti ai vari colori e la risoluzione di stampa risulta molto più definita.
Strato sottile di colore nero sensibile al laser steso su una lastra flexo fotopolimerica per esposizione diretta.
Sistema di riproduzione digitale per ottenere una prova di stampa di buona definizione, senza avere ancora realizzato le pellicole fotolitografiche di selezione. Questo sistema può essere utilizzato in alternativa al cromalin.